E’ tutto patriarcato ( o matriarcato).

E’ un tema ricorrente in questi giorni.

Ne parlano giornalisti e politici, famiglie, ragazzi, le scuole.

Il patriarcato da sconfiggere, superare, la figura maschile avversa a quella femminile ( o viceversa aggiungo io ) . Sembra che tutto però si fermi qui. Ad un concetto mirato. Ad un’unica “egemonia” da debellare.

Dimentichiamo un pò tutti che il patriarcato(inteso come senso di superiorità di un essere rispetto ad un altro, come discriminazione di genere, discriminazione di razza, o semplicemente di prepotenza, arroganza, posizione, il nonnismo, il vittimismo assoluto… e tanto altro) lo produciamo quotidianamente ognuno di noi verso gli altri. Forse fa comodo anche ai più.

Il mobbing lavorativo ( palese e celato), chi viene a casa ad esortarti a farti da parte in nome di una cerchia di amici che deve approvare, chi si fa osannare , chi si osanna, chi non incoraggia volutamente gli altri, chi alza subito la voce per intimorire i presenti e sviare il senso della discussione al suo obiettivo.

Aggiungo che è patriarcato la Russia e l’Ucraina, è patriarcato Israele e Palestina, questo mondo di grandi organizzazioni e sempre meno risposte per la gente, per chi lavora o per chi non può , perché la verità in fondo non la sapremo mai.

Perché il patriarcato si fomenta con l’ignoranza. L’ignoranza che da Oriente ad Occidente, da Nord a Sud fa comodo a chi ha il potere.

E’ un mondo nuovo questo del 2000 dove è richiesta scaltrezza, resilienza, visione, iper-operatività, un mondo dove dobbiamo imparare a isolare chi non conosce la coerenza delle proprie azioni  e la usa a danno degli altri.

Dobbiamo cambiare un pò tutti, riportarci verso l’umiltà, la verità, il rispetto. Qualunque potrà essere la legge ( ce ne stanno fin troppe), solo allora sarà sconfitto tutto il patriarcato( o matriarcato).