Non sei stato uguale agli altri.

Forse neanche io lo sono stato. Riempito e svuotato maggiormente rispetto agli altri anni.

Hai presente quegli shock eccessivi ? Il tutto e il niente insieme. Quelli che per forza ti lasciano il segno.

Come un pugile, stanco, forse scarso, che riceve due montanti. Il primo riesce a schivarlo, magari a pararlo. Il secondo non ci riesce e subisce il colpo. Perde l’incontro.

Entrambi sono shock. Il primo colpo parato vale salvare il match , quasi a gioire. Il secondo , subito dopo , vale a perderlo. Dalla gioia alla sconfitta in poco tempo.

La gioia dura poco, la sconfitta prevale in quel frangente.  Ma ragionandoci fa anche bene.

Ecco, si, stanco, forse scarso , non mi sento “suonato”. Voglio solo evitare di diventarlo. 

Ho giocato la partita, mi sono difeso e ho attaccato finchè ne ho avuto le forze. Ho conosciuto vissuto e affrontato difficoltà e quotidianità. Ho sommato questa esperienza a quelle degli anni precedenti. Questo è certo.

Adesso ho bisogno di silenzio. Di riposare. Di apprendere. Di non dover dire, parlare, giustificare, chiedere. Di progettare con la testa sgombra.

Forse non realizzerò niente di meglio. Forse non ne avrò il tempo. Forse avrò il tempo di godermi l’obiettivo da raggiungere. Forse è quello che mi basta.

Guai se non avrò piu’ obiettivi.

Ti ringrazio Anno. Ma parliamo di presente e futuro finchè possiamo.